Prendiamo un esempio recente : Le
elezioni amministrative.
Molti giornali di proprietà,
concordano (stranamente, come quando si lotta per una causa comune) che il
MoVimento 5 Stelle, è stato un flop, che è crollato. Le testate giornalistiche
dalla parte dei “vincitori” affermano
che il loro partito vince e avanza, favorendo così l’attuale governo. Le
testate giornalistiche dello schieramento rivale, affermano che vince
l’astensionismo e che ovviamente il MoVimento 5 Stelle crolla.

E’ insensato dire che sia stato un flop. Anche ad Avellino, nella scorsa tornata di amministrative il MoVimento 5 Stelle non ha preso un solo voto, ma ne ha presi 1054 in questa. Bisogna tenere anche conto che quest’anno c’è stato un forte astensionismo; l’espressione più sensata quindi, sarebbe dovuta essere “I grillini non vincono le amministrative, ma grande astensionismo” ma da qui a dire che ci sia un crollo o un flop quando acquistano in media più del 100% di consensi è un poco anzi per nulla professionale.
Rispetto alle scorse elezioni
amministrative, i 5 Stelle hanno
guadagnato consensi, il PD e il PDL invece ne hanno persi molti, anche troppi; basti
sapere che mentre a Roma il PD ha perso il 48% dei voti, il PDL il 65% , i grillini
ne hanno acquistato il 222%.
Come cita
l’art. 1 della Costituzione Italiana, il popolo ha la sovranità.
I vari
giornali quindi, hanno il dovere di informare
correttamente il popolo, al fine di poter esercitare al meglio la propria
sovranità.
Vi propongo alcuni elementi essenziali, previsti per un giornalista
(legge n°69/1963):
- È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall'osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede;
- Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte, e riparati gli eventuali errori;
Poi ancora
alcuni princìpi fondamentali de La carta
dei doveri del giornalista sanciscono che:
- Il giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all'informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile;
- Il giornalista ricerca e diffonde le notizie di pubblico interesse nonostante gli ostacoli che possono essere frapposti al suo lavoro e compie ogni sforzo per garantire al cittadino la conoscenza ed il controllo degli atti pubblici.
- La responsabilità del giornalista verso i cittadini prevale sempre nei confronti di qualsiasi altra. Il giornalista non può mai subordinarla ad interessi di altri e particolarmente a quelli dell'editore, del governo o di altri organismi dello Stato;
- Il giornalista ha il dovere fondamentale di rispettare la persona, la sua dignità e il suo diritto alla riservatezza e non discrimina mai nessuno per la sua razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche.
- Il giornalista corregge tempestivamente e accuratamente i suoi errori o le inesattezze, in conformità con il dovere di rettifica nei modi stabiliti dalla legge, e favorisce la possibilità di replica.
- Il giornalista rispetta sempre e comunque il diritto alla presunzione d'innocenza.
- Il giornalista non può accettare privilegi, favori o incarichi che possano condizionare la sua autonomia e la sua credibilità professionale.
- Il giornalista non deve omettere fatti o dettagli essenziali alla completa ricostruzione dell'avvenimento. I titoli, i sommari, le fotografie e le didascalie non devono travisare, né forzare il contenuto degli articoli o delle notizie.
Sostanzialmente
la Carta dei Doveri del giornalista vuole impedire che ci siano elementi di sudditanza (in
questo caso, politica) che impediscano di svolgere in maniera libera e autonoma la professione.
Siamo in un
Paese però dove i poteri politici, detengono giornali, anche i più conosciuti,
contro ogni libertà di stampa e d’informazione, è impensabile che un giornale
dica tutta la verità (a meno che non
si tratti di vicende al di fuori della politica) o che non agevoli in qualche
modo il proprio finanziatore, o datore di lavoro , ma in Italia purtroppo
funziona così.
Basterebbe che
i partiti in generale, o nella fattispecie i politici ai quali appartengono, si
facciano da parte, e lasciare che l’informazione sia libera senza restrizioni,
eccetto quelle previste dalle apposite norme e regolamenti. In questo modo forse, non ci sarebbero
più i famosi finanziamenti pubblici ai giornali, come dovrebbe
essere effettivamente; chi può mantenere in vita una testata giornalistica va
avanti, chi non ha più possibilità, chiude.
E’ un dovere
nei nostri confronti; noi cittadini vogliamo pagare l’informazione, non la
disinformazione ma soprattutto vogliamo ragionare con il nostro cervello senza
influenze. Ma dato che questo in Italia non sarà possibile per ancora molto
tempo, sta a noi cittadini informarci nella maniera più libera possibile, ed è
per questo che esistono blog come questo e come altre migliaia in circolazione;
esistono per poter informare, coinvolgere e confutare quanto succede
attorno a noi, nella maniera più
libera e semplice possibile.
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