C’è a chi vengono i famosi e agonizzanti cinque minuti, e c’è chi cinque minuti dovrebbe prenderseli per riflettere su un po’ di cose. I politici ad esempio, anzi gli pseudo politici italiani, dovrebbero prendersi quei cinque minuti per ricordarsi cosa vuol dire “Democrazia, governo del popolo; la Costituzione sancisce che “la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Le forme e i limiti della stessa, impongono ai cittadini italiani di esercitare il proprio potere eleggendo chi dovrebbe rappresentarli. Ma questa sarebbe l’Italia perfetta che tutti vorremmo; ma non è cosi.
I politici usano il termine democrazia come sinonimo di “propri porci comodi”, gli italiani non hanno nessun potere, e non eleggono chi dovrebbe rappresentarli in parlamento, dato che i 630 parlamentari dovrebbero essere eletti direttamente da noi; ma non è proprio cosi.
Dovrebbero prendersi quei sacrosanti cinque minuti, chi bombardato dai media è confuso, o ingannato; talmente confuso e ingannato che chi applica il vero principio di democrazia, viene additato come dittatore.
Dovrebbero prendersi cinque minuti per riflettere, coloro che dopo aver mandato in rovina un intero paese con il loro modo di governare, si proclamano salvatori della patria, affermando che solo loro, sono il modo per salvare questa Italia in rovina.
Dovrebbero Prendersi cinque minuti, per citare Luciano Ligabue “…chi vuole parlare andando sull’ abbraccio di cose di cui non capisce un ca..”
Dovrebbero prendersi cinque minuti quei poveri cittadini, imprenditori in difficoltà, disoccupati, casalinghe, agricoltori, pensionati, malati, e tante altre categorie, che stanno vedendo i loro diritti sparire come cibo dinanzi a un cane affamato, e i cani affamati sono migliaia in tutta Italia, ma ad essere al guinzaglio siamo noi e non loro, e il loro cibo non sono croccantini ma nostri soldi, coi quali soddisfano i loro vizi, e con i quali possono mantenere persone di quasi 50 anni più giovani.
Dobbiamo Prenderci cinque minuti per riflettere sul fatto che non c’è più neanche un minuto per riflettere. Bisogna agire; e quando avremo agito e sistemato il possibile, useremo tanti cinque minuti; alcuni dei quali li useremo per raccontare ai nostri figli, fratelli, genitori di come ci sono serviti quei pochi minuti a cambiare in meglio questo paese, e altri per goderci quello che ci hanno da anni negato : la vita
n.d.a. = da oggi avremo un nuovo collaboratore. In bocca al lupo Michele!
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