Nell'articolo di oggi, vogliamo dare spazio ad un fenomeno deplorevole e disgustoso ma che ora più che mai è al centro dell'attenzione : lo Stalking.
Per
stalking s'intende quella serie di atti persecutori, che generano stati di ansia e di paura in un soggetto, fino a compromettere il normale svolgimento della vita di ogni giorno. Sebbene le vittime siano maggiormente donne, va precisato che tra queste possono esserci anche uomini, anche se decisamente in minoranza.
Pur essendo un fenomeno globale, vogliamo porgere l'attenzione tuttavia, su come in Italia si è affrontato e su come si sta affrontando in questi giorni questo disgustoso problema.
In Italia lo stalking, configura come reato solo dal 2009 con il "Decreto Sicurezza" approvato il 23 Aprile e convertito in legge, voluto dall'ex ministro per le pari opportunità Mara Carfagna.
In particolare, questo decreto, prevedeva :
- obbligatorietà della custodia cautelare dai 6 mesi ai 4 anni in carcere per i
delitti di prostituzione minorile, pornografia minorile, iniziative
turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile,
violenza sessuale, atti sessuali con minorenni, violenza sessuale di
gruppo;
- arresto obbligatorio in fragranza per violenza sessuale
e per violenza sessuale di gruppo, con conseguente possibilità di
procedere con rito direttissimo;
- limitazione dell'applicazione dei benefici penitenziari previsti dalla legge Gozzini ai condannati per delitti di
violenza sessuale, atti sessuali con minorenni, violenza sessuale di gruppo;
- estensione a tutte le vittime di violenza sessuale del gratuito patrocinio a spese dello Stato;
- introduzione del reato di atti persecutori.
Questa legge, fu una piccola vittoria del Governo PDL ma soprattutto una piccola vittoria per la lotta contro questo fenomeno; ma dato che in Italia una cosa "
buona e giusta" non può durare, la Corte Costituzionale attraverso la
sentenza n° 265 del 2010, ritenne incostituzionale quel decreto, in riferimento alle modificazioni sull'
art. 275 Cpp riguardante la detenzione per violenza sessuale
su donne e bambini, giustificandosi menzionando la violazione delll'art. 3 della Costituzione sulla parità, in cui tutti sono eguali davanti alla legge, menzionando la violazione dei diritti dell'uomo e denunciando una "ingiustificata parificazione" ai processi sui delitti mafiosi
Un duro colpo per questa battaglia, ma c'è sempre l'art. 280 Cpp che disciplina la detenzione cautelare per pene dai 4 anni in su.
Ma anche qui non possiamo fare altro che smentirci e tanto per cambiare, in senato in questi giorni, è stato accolto un emendamento sul Decreto "Svuota Carceri" proposto da un deputato di Grandi autonomie e libertà (forse anche un pò di troppe autonomie e libertà) che prevede udite udite, la detenzione cautelare per delitti tentati o consumati con pena massima non inferiore a 5 anni. Quindi "stalker di tutta Italia, unitevi!" e rallegratevi; grazie a questo "giustissimo" emendamento, non andrete in prigione e potrete festeggiare con finanziatori illeciti e contraffattori.
Naturalmente su questo emendamento, si è scatenato un terremoto, ma il PDL (che tanto bene aveva fatto in materia di stalking,
nda), ha commentato che questo emendamento non può essere rimesso in discussione e un suo deputato ha minimizzato il tutto dicendo : "Al massimo aumenterà la pena dello Stalking" ma questo richiederà molto tempo e intanto le vittime ci saranno e non potranno difendersi, costrette a vivere ogni giorno un incubo.
E' agghiacciante come anni, decenni, secoli di lotta da parte delle donne, le maggiori vittime di questi orrori, per tutelare i propri diritti e la propria persona, vengano sminuiti e cancellati in questo modo.
Lo stalking è un reato; su questo non ci sono dubbi e come qualsiasi reato, va disincentivato. La sentenza della Corte Costituzionale, è giusta solo in teoria. In pratica però,
uno stalker limita di fatto
la libertà personale, alle volte anche la
libertà di comunicazione,
libertà di circolazione ed infine commette una chiara violazione all'integrità fisica prevista tra i Diritti della Personalità;
questi sono tutti diritti inviolabili dell'uomo e non c'è legge costituzionale che tenga.
E' necessario inoltre ricordare che la violenza è preceduta da intimidazione ma la violenza stessa può precedere l'omicidio. Pertanto lo Stato deve riuscire a trovare una via per tutelare la vittima in ogni momento partendo da quello in cui ha subito la prima violenza, carcerare il colpevole dopo tutti gli accertamenti, e tutelare la vittima anche dopo la scarcerazione dello stalker.
L'appello da rivolgere ai politici ed in particolare a colui che ha proposto questo emendamento, è quello di ricordare che le vittime hanno già ricevuto troppa violenza; non hanno bisogno anche di essere violentate dallo Stato.
Complimenti, bell'articolo! Se ti va fai una visita al nostro sito di curiosità dal mondo : http://nonalcorrente.blogspot.it/
RispondiEliminaBuon lavoro!
Grazie del commento; girerò i complimenti all' autore dell' articolo.
EliminaSe volete pubblicità basta chiederlo. Io pubblicizzo voi e voi pubblicizzate noi.