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27 marzo 2013

Il caso delle cellule staminali


Il caso delle cellule staminali


Nelle ultime settimane, si è fatto un gran parlare di Cellule Staminali. L’argomento è venuto alla luce, grazie a un servizio di Giulio Golia, inviato de “Le Iene”, all’interno del quale si parlava di una bambina di tre anni e mezzo, Sofia, affetta leucodistrofia metacromatica, una malattia neurodegenerativa che impedisce le normali funzioni vitali della bambina come parlare, muoversi e alimentarsi normalmente. 

Per questo caso, come per altri analoghi, non c’è una terapia ordinaria a base di farmaci, o interventi chirurgici di conseguenza purtroppo l’epilogo sarebbe è il decesso del malato. 
Non rassegnatisi, tramite ricerche i genitori di Sofia, hanno scoperto la Stamina Foundation  del Prof. Davide Vannoni, dove hanno eseguito il primo infuso di cellule staminali, ma solo dopo il consenso del Giudice che a fronte di nessun’altra alternativa di cura, come prevede la legge, ha concesso l’infusione (cosidette cure compassionevoli ndr).
Nel caso di Sofia, dopo la prima infusione, si erano verificati dei progressi, annullati in seguito a causa del divieto del giudice di Firenze e dall’AIFA nel proseguire la terapia, reputata pericolosa, in quanto non ha nessun riscontro scientifico.

Quello delle cellule staminali è stato da sempre un argomento complesso e controverso. Per spiegare meglio la loro utilità impariamo a conoscerle. Le cellule staminali sono cellule primitive, in quanto non hanno caratteristiche o funzioni specifiche, ma possono trasformarsi in molti altri tipi di cellule attraverso un processo chiamato differenziamento cellulare. Queste cellule primitive sono situate in varie aree del nostro organismo, come cervello, midollo osseo e nel derma, lo stato più profondo della nostra pelle. Le cellule in questione compiono anche azioni che a noi possono sembrare banalie o che diamo per scontate; ad esempio se ci tagliamo i capelli o ci spezziamo un unghia, questi ricrescono proprio grazie alla presenza di cellule staminali, la coda di una lucertola se tagliata, ricresce solo grazie alla loro presenza. Vanno però distinti vari tipi di cellule tra cui  cellule staminali Adulte ed Embrionali.


Le cellule staminali adulte, come facilmente intuibile, sono quelle presenti nell’individuo adulto. Esse hanno il compito di generare altre cellule di ricambio per mantenere il sistema in condizioni ottimali e fisiologiche. Possono trovarsi anche nel cervello, come già detto prima, scoperta resa possibile grazie a dei ricercatori statunitensi che nel 2000 riuscirono trovarono e isolarono, cellule staminali presente nella  zona dell’ippocampo.
La cellula staminale embrionale invece è una cellula non ancora differenziata, che quindi può ancora adattarsi a qualsiasi tipo di tessuto. Esse sono estratte dall'embrione avente una settimana di vita; purtroppo però è una procedura che suscita molte controversie, in quanto un’estrazione di cellule staminali da un embrione, ne provocherebbe la distruzione. Fortunatamente però, possono essere utilizzate cellule presenti negli annessi embrionali (cordone ombelicale, placenta, sacco amniotico) molto più accessibili e sicuramente meno controversie. Le caratteristiche di queste cellule, sono molto simili a quelle embrionali e attualmente sono le più utilizzabili .
Nel caso di Sofia e non solo, si stanno usando proprio queste cellule per sperimentare terapie rigenerative; purtroppo però nella maggior parte dei casi, si tratta di una corsa contro il tempo e la legislazione italiana, che tutela il bambino o l’essere umano in generale, considera questa “cura compassionevole” non del tutto attendibile, e rischiosa per l’individuo, e i tempi per la procedura si allungano inevitabilmente.
 Se non fossero tagliati continuamente fondi alla ricerca, e se si avesse un po’ di coraggio nell’investire in cure sperimentali, questo iter cosi lungo non esisterebbe e non sarebbe più una corsa contro il tempo, e di certo non si dovranno attendere i tempi di valutazione dei giudici, anche se in questi casi, a onor del vero, sono stati a dir poco celeri.

Fonti : Wikipedia,


Per chi vuole saperne di più sulla Stamina Foundation : http://www.staminafoundation.org

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